SPEDIAMO IL TUO PACCO IN 24H!

SPEDIZIONE GRATUITA IN TUTTA ITALIA PER ORDINI SUPERIORI AI 99€ 

pasturazione 3.jpeg
Blog
 / I nostri prodotti

A PESCA CON LE POP UP

02 Maggio 2024

Il termine “pop up” letteralmente tradotto “apparire” sta ad indicare un qualcosa che salta subito all’occhio. Di chi? Beh, delle nostre carpe ovviamente! 

Rod Hutchinson fu uno dei primi pescatori inglesi ad utilizzare un’esca staccata dal fondale: Rod era convinto che le carpe non mangiassero solo per fame, ma che spesso “aspirassero” il fondale solo per curiosità. Da lì, probabilmente per cogliere due piccioni con una fava, decise di provare con un innesco molto più appariscente rispetto ai tradizionali affondanti, i quali venivano presi in considerazione dalle carpe quanto le esche da pastura nei pressi dell’innesco. La pesca con questo nuovo tipo di innesco diede risultati fin da subito. 

La pesca in pop up ha sicuramente dei vantaggi, ma anche dei lati negativi poiché non è adatta a tutti gli specchi d’acqua. Ecco quando è adatta la pesca con pop up:

  • Se dobbiamo pescare in luoghi con fondali sporchi dove non riusciamo a individuare uno spiazzo libero da alghe o detriti inevitabilmente la presentazione galleggiante di poco al di sopra di questi fondali catturerà l’attenzione di una carpa di passaggio; 
  • Se dobbiamo pescare su dei fondali limacciosi e maleodoranti la presentazione pop up evita alla nostra esca di assorbire gli odori del fondale;
  • Se vogliamo che il nostro innesco risulti più visibile di altre esche adagiate sul fondale;
  • Se peschiamo in acque profonde allora optiamo per una pop up alta e peschiamo a zig;
  • Un innesco galleggiante ben fatto ha maggior potere autoferrante ecco perché è da preferire nella pesca agli amur che mordono e non aspirano l’esca.

In alcune circostanze questo tipo di presentazione può risultare controproducente, e il più delle volte lo è perché le carpe sono più sospettose verso inneschi troppo appariscenti. Ecco perché a volte un semplice innesco a omino di neve dove c’è una boile affondante seguita da una boile pop up sulla parte finale del capello risulta più efficace. 

Anche se questa esca può risultare appariscente in realtà non è così. Di fatto si eleva solo di poco rispetto alle esche affondanti da pastura, ma allo stesso tempo è bilanciata perché il peso della boile affondante viene controbilanciata dal potere galleggiante della pop up. Seguendo questa logica possiamo optare per un innesco di tipo bilanciato singolo dove la boile presenterà una galleggiabilità sufficiente a contrastare il peso dell’amo. 

Ora per pescare in pop up si devono seguire poche e semplici regole:

  • In base all’esca galleggiante si va a scegliere una tipologia di amo. Spesso si opta per un amo di tipo “long shank” a gambo lungo, ma non sempre è così.
  • Per la tipologia di terminale ci sono diverse alternative, dal D-rig al chod rig, al multi rig al withy pool rig e al 360 rig. Tutti validi e un po' diversi tra loro.

Per quanto riguarda la reperibilità delle pop up non avremo sicuramente problemi. Teniamo presente che una boiles pop up per funzionare a dovere non può contare sulle proprie caratteristiche nutrizionali ma sulla sua capacità di liberare costantemente gli attrattivi in essa contenuti. Una piccola verifica che possiamo fare è dopo qualche ora di pesca. Ci assicuriamo tagliando la pop up a metà vedendo se l’esca ha assorbito l’acqua fino in profondità. L’effetto spugna nelle pop up è fondamentale come anche la formulazione con attrattori al loro interno. 

Per chi volesse cimentarsi nella realizzazione di pop up self made senza impazzire, può tranquillamente affidarsi al nostro mix pop up “zero gravity” magari personalizzando la propria esca tenendo conto che a 100 gr di mix potremmo aggiungere: 

  • un uovo
  • 2/3 ml di dolcificante NHDC SINERGY
  • 3 ml di aroma a vostra scelta
  • conservante 

E in aggiunta se volete a vostra scelta:

  • 5 gr di un idrolizzato in polvere 
  • 5/10 ml di un food liquid
  • colorante

La pesca in pop up è una variante molto diffusa soprattutto in Inghilterra e ultimamente sembra aver raccolto molti sostenitori anche dall’Italia. Per quanto mi riguarda mi piace variare. La pratico abitualmente almeno su una canna e spesso mi regala soddisfazioni anche nelle sessioni poco fruttuose.

Alla prossima!

 

Daniele Annovi 

Team Molino Zombini

iscriviti alla newsletter