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 / L'esperto risponde

Sessioni lampo e sessioni lunghe: Come e Perché

(Parte 1)

03 Luglio 2024

Quanto tempo dedichiamo alla nostra passione? O meglio, quanto tempo abbiamo a disposizione da dedicare alla pesca? Tutti noi vorremmo passare più tempo sulle rive di qualche corso d’acqua, ma purtroppo ci sono momenti nella vita in cui il tempo è ridotto e qualcuno decide di appendere le canne da pesca al chiodo. Chi decide di non mollare, spesso, opta per un'ottimizzazione dei tempi e si concentra sulle cosiddette sessioni lampo: questo approccio ci permette di continuare a pescare nonostante i nostri impegni lavorativi e familiari.

Il carpfishing non è proprio un hobby da praticare nei piccoli ritagli di tempo. Per alcuni è uno stile di vita, e per praticarlo anche in brevi momenti liberi, serve un'organizzazione impeccabile.

Se scegliamo di fare una o più sessioni lampo, è fondamentale capire se possiamo andare a pescare di giorno o di notte. Alcuni luoghi regalano catture solo di notte, quindi organizzare pescate di poche ore al mattino sarebbe ovviamente controproducente. Ho diversi amici che, a causa dei molti impegni familiari, optano per brevi pescate notturne, solitamente in canali o fiumi. Diciamo che la pesca notturna spesso è la più redditizia, soprattutto in estate, diventando una scelta quasi obbligata.

Le ore effettive di pesca sono poche, e una campagna di pasturazione preventiva ci aiuterà a ottenere risultati in un attimo. Personalmente, mi organizzo per una sessione notturna il venerdì sera, in modo da non dover lavorare il giorno dopo. I miei amici, pur di non rinunciare a una pescata, la organizzano infrasettimanale e all’alba smontano tutto per andare al lavoro. Fortunatamente, per ora riesco a organizzarmi per il venerdì, ma resta il fatto che, come detto dall'inizio, l’organizzazione è tutto: partire da casa con l’attrezzatura già pronta ci farà guadagnare tempo.

Nel mio caso, parto con montature già pronte, terminali innescati e spesso con retine o sacchettini pva già preparati. È importante limitare l’attrezzatura al minimo indispensabile. Meno materiale abbiamo, meno tempo impiegheremo per allestire e smontare il campo. Ecco cosa porto con me:

  • 2 guadini
  • I picchetti (più rapidi del rod pod)
  • I segnalatori (meglio da battaglia per queste pescate)
  • Una borsa o un piccolo zaino con la minuteria
  • Cobra o fionda
  • Lampada da testa
  • Un lettino con sacco a pelo (in gioventù usavo i vecchi moduli da campeggio)
  • Un riparo per la notte (tenda rapida o un ombrellone)
  • Un secchiello per le esche
  • Un materassino poco ingombrante
  • Un treppiedi (per eventuali scatti notturni)
  • Una piccola borsa frigo
  • Un carrello (se necessario per raggiungere lo spot scelto)

Questa è l’attrezzatura base per una sessione di una notte. Sembra tanto materiale, ma ogni oggetto elencato è indispensabile. Per quanto riguarda la sessione vera e propria, di solito, appena esco dal lavoro mi reco sul luogo di pesca e la prima cosa che faccio è rinfrescare la pasturazione prima di calare le canne. In questo modo, offro del cibo ai pesci che si attivano prima di sera.

È importante allestire il campo senza fare troppo rumore, meglio se fatto ancora con la luce diurna. Se pesco in un canale, ho sempre la tenda centrale e le canne ai due estremi, in modo da avere gli spot di pesca lontani da me anche 20/30 metri.

Un consiglio che mi sento di dare è di non abusare della lampada durante la notte e possibilmente non puntarla verso l’acqua. Fatelo solo per calare nuovamente le canne. (Avere qualche terminale di scorta già innescato e pronto riduce il tempo di utilizzo della torcia nelle fasi di rilancio). Per quanto riguarda le esche, se abbiamo fatto una campagna di pasturazione preventiva avremo sicuramente più chance di catturare. In caso contrario, meglio optare per richiami veloci usando method, pellet e granaglie, che attireranno pesci di piccola taglia ma ci permetteranno di entrare in pesca più velocemente.

Poche ore di pesca non significano necessariamente avere scarse probabilità di catturare, ma è necessario conoscere bene lo spot di pesca per sfruttarlo al meglio nel breve tempo a disposizione.

Al prossimo mese con la parte 2!

Daniele Annovi
Team Molino Zombini

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